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Il “Trio Ascolta”: le ragazze francesi cantano “Ven che ‘nduma”

Il “Trio Ascolta”: le ragazze francesi cantano “Ven che ‘nduma”

 

 

 

Giulia Romanelli, Lucille Vérité e Juliette Furic di Chambéry portano in giro per la Francia le canzoni tradizionali piemontesi e italiane tra cui anche la celeberrima ballata dei Trelilu. Filippo Bessone, autore del testo, commenta entusiasta: "La miglior versione che abbia mai sentito"

In Savoia, dalle parti di Chambéry, ci sono tre ragazze che portano in alto il vessillo della musica tradizionale italiana, con un occhio privilegiato per quella piemontese. Si tratta del trio canoro Ascolta composto dalle locali Lucille Vérité e Juliette Furic e dalla monregalese, in Francia ormai da 13 anni, Giulia Romanelli.

Le tre ragazze, cantanti ed artiste di professione, si sono conosciute frequentando il conservatorio della cittadina francese e hanno deciso di mettere in piedi un progetto musicale condiviso, con un’idea chiara in testa: valorizzare il repertorio popolare italiano, proponendo versioni completamente a cappella delle principali canzoni tradizionali, senza troppe distinzioni geografiche, spaziando dalle regioni del Nord a quelle del profondo Mezzogiorno. Particolarmente suggestiva per il pubblico cuneese è certamente la scelta di portare sui palcoscenici d’Oltralpe la loro versione di “Ven che ‘nduma” una delle più celebri ballate dei Trelilu, in una versione che la valorizza in pieno e che lo stesso Filippo Bessone, autore del testo, da noi raggiunto, ha definito “la più bella che abbia mai sentito“.

Curiosa è la storia che ha portato le tre ragazze a scegliere la ballata dei Trelilu come loro prima incisione congiunta, nonché pezzo di apertura di quasi tutti i loro concerti. “Nonostante la mia provenienza conoscevo i Trelilu ma sinceramente non conoscevo ‘Ven che ‘nduma’ “, ci ha detto Giulia. “Proprio quando stavamo pensando di dar vita al trio, vidi però un filmato di una mia vecchia insegnante di musica che suonava al pianoforte la melodia della canzone e ce ne siamo subito innamorate, facendola diventare la prima canzone del nostro repertorio“. Alla domanda su che cosa rappresenti per loro una canzone così importante per il territorio cuneese le tre ragazze si sono confrontate a lungo, per poi rispondere: “Crediamo che Ven che ‘nduma rappresenti appieno la convivialità del nostro progetto musicale. Generalmente ci esibiamo di fronte a pubblici ristretti, di massimo 5o persone, nei locali, nelle chiese e in strutture come le case di riposo, oltre che nelle ‘Balades musicales‘ (passeggiate a cui partecipano una quarantina di persone). In questo modo si crea una grande intimità tra chi canta e chi ascoltaun senso di famigliarità che è molto simile a quello raccontato nella canzone, che parla di famiglia, cibo, quotidianità. La canzone evoca una dolce malinconia che si adatta alla perfezione con il progetto musicale che desideriamo portare avanti“.

E questa passione per la tradizione e tutto ciò che si nasconde dietro alle canzoni popolari, la si vede perfettamente rispecchiata ascoltando la loro versione di “Ven che ‘nduma”. Non è un caso che gli stessi Trelilu siano rimasti piacevolmente colpiti dal video delle tre ragazze, commentando su Facebook “E ma che bello, che brave”. Ancora più entusiasta della versione d’Oltralpe di “Ven che ‘nduma” è apparso Filippo Bessone, ex cantante e narratore dei Trelilu e autore del testo, anche lui raggiunto telefonicamente. Come da abitudine, Bessone ha esordito con una frase ad effetto che ben descrive la sua soddisfazione: “È bello diventare famosetti quando si è ancora vivi!, ha dichiarato tra le risate. “Quando la musica fa così strada, arrivando così lontano, vuol dire che da qualche parte ha toccato“, ha continuato Bessone. “Mi fa molto piacere che quel mio ricordo d’infanzia, quella coccola che mio zio mi faceva portandomi a quel forno, riesca ancora ad avere così successo a distanza di tanti anni”. Un forno che esiste tutt’ora e si trova in prossimità dei Ghigliani, nel Comune di Clavesana. Entrando poi nel merito della versione della canzone del Trio Ascolta, Bessone si è dichiarato onorato della loro resa: Sono state bravissime, hanno delle bellissime voci e hanno realizzato una meraviglia, con un’inflessione dialettale perfettaÈ la miglior versione di ‘Ven che ‘nduma’ che abbia mai sentito.







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