Gloria Scipione: la sua versione del ‘Saltarello’ popolare
Si chiama Gloria Scipione ed è la nuova voce dell’Abruzzo, canta la tradizione popolare alla riscoperta dei suoni tipici abruzzesi: il brano ‘Saltarello’ , rivisitazione di uno dei più famosi canti, danza di corteggiamento dal ritmo incalzante e festoso.
‘Salterello’ è un sentito omaggio alla propria terra. Il ritmo, la musica, la danza, le immagini, il suono della fisarmonica, si fondono in maniera armonica.
Una scelta ambiziosa e sui generis, nell’epoca dei social e della continua rincorsa alla modernità, quella di cantare la bellezza delle tradizioni popolari della propria terra. Scelta che Gloria Scipione commenta così: “L’uscita del singolo ‘Salterello’ significa promuovere la bellezza del nostro territorio, la cultura ed il valore delle nostre radici attraverso una melodia che parte da una base popolare e folkloristica ma arricchita con arrangiamenti più complessi grazie a tanti altri strumenti andando oltre alla classica interpretazione data dall’organetto alla quale siamo abituati. Mi auguro che possa essere una sorta di ‘cartolina’ ed un incentivo ad essere vicini alle nostre tradizioni (principalmente contadine) e ad apprezzare la bellezza e la genuinità della nostra terra così ospitale e ricca di tipicità ma ancora così sottovalutata”.
“Sono molto legata all’Abruzzo. Ho vissuto otto anni a Piacenza -ricorda- e per quanto mi piacesse e mi fossi ambientata, ad un certo punto è stato come se mi mancasse l’aria, il legame verso la famiglia e gli amici di una vita. Il paesello, Cermignano, seppur oramai quasi vuoto, oltre alla bellezza di un tempo che fu non ha molti sbocchi da offrire se non la quiete ed i ricordi più cari. Ma da quando sono tornata sento di aver ripreso in mano la mia vita in qualche modo. Paradossale come il posto che avevo lasciato in cerca di una vita migliore, in realtà mi stia dando diverse opportunità che non pensavo di poter perseguire stando qui. L’Abruzzo per me è casa, affetto, visceralità, tradizione, austerità, fierezza, vita passata che in ogni cosa riesce ad intersecarsi al moderno che avanza”.
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