Super POLKA DEL SINGHIOZZO – Nicolò Di Mattia e il suo ORGANETTO
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Il ballo è originario della valle del Santerno ma si è sviluppato per una coincidenza singolare in val Sillaro, e più precisamente a Castel San Pietro. Noto talvolta anche come “ballo dei nastri”. Si sa che anticamente la chiesa sempre osteggiò il ballo considerandolo l’anticamera del peccato; così, per forma di puritanesimo, al ragazzo non era permesso il contatto diretto con la mano della ragazza; si pensò di ovviare interponendo tra le mani un fazzoletto o un nastro. La madre del musicta castellano Sandro Zaniboni, portatrice di ricordi relativi a questo ballo che aveva fatto in gioventù a Fontanelice, borgo di cui era originaria, si trasferì per matrimonio a Castel S.Pietro. Zaniboni ha raccontato che gli fu chiesto negli anni 60 di comporre una melodia per riesumare il ballo per il gruppo folkloristico castellano; lui la scrisse, e del ballo si occupò il “Gruppo Danzerini” perciò questa melodia sopravvive tuttora.
Il ballo è originario della valle del Santerno ma si è sviluppato per una coincidenza singolare in val Sillaro, e più precisamente a Castel San Pietro. Noto talvolta anche come “ballo dei nastri”. Si sa che anticamente la chiesa sempre osteggiò il ballo considerandolo l’anticamera del peccato; così, per forma di puritanesimo, al ragazzo non era permesso il contatto diretto con la mano della ragazza; si pensò di ovviare interponendo tra le mani un fazzoletto o un nastro. La madre del musicta castellano Sandro Zaniboni, portatrice di ricordi relativi a questo ballo che aveva fatto in gioventù a Fontanelice, borgo di cui era originaria, si trasferì per matrimonio a Castel S.Pietro. Zaniboni ha raccontato che gli fu chiesto negli anni 60 di comporre una melodia per riesumare il ballo per il gruppo folkloristico castellano; lui la scrisse, e del ballo si occupò il “Gruppo Danzerini” perciò questa melodia sopravvive tuttora.