Coro Folkloristico “La Figlia di Jorio”

- Sito ufficiale:
- www.corolafigliadijorio.it
- Discografia:
- www.corolafigliadijorio.it
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Abruzzo
La Figlia di Jorio è il coro più antico di Italia. Da oltre 90 anni rappresenta l'Abruzzo con le sue canzoni in dialetto abruzzese.
Il coro di Orsogna nasce nel 1921 su iniziativa di Attilio Bartoletti il quale, con la collaborazione di alcuni giovani che già facevano parte della locale Schola Cantorum, inizia la preparazione di un programma folkloristico. La prima esibizione del coro avviene nell'agosto 1921. La presentazione ufficiale del coro alla cittadinanza di Orsogna avviene nel 1923 nell'ambito delle iniziative volte alla raccolta dei fondi per la costruzione del Parco delle Rimembranze. Nel 1927 la direzione viene assunta dal maestro Nino Di Nizio già direttore del locale complesso bandistico e nel 1928 passa nelle mani del maestro Gaetano Silveri. Nel 1969 viene incaricata della direzione la signora Marisa Francomano.
Nel 1970 la direzione viene affidata all'avv. Mario Tenaglia appassionato musicologo e studioso del folklore. Sotto la sua guida il coro comincia ad assumere caratteri più aderenti alla nuova realtà che si andava concretizzando: egli si rende conto che il canto popolare, così come era stato fino ad allora interpretato, pur avendo perfettamente risposto alle esigenze del passato, rischiava di essere posto nel dimenticatoio a causa dei nuovi gusti e dei nuovi generi musicali. Volendo mantenere nel tempo un minimo di interesse verso un campo che spesso è snobbato dalla cultura ufficiale, bisognava fare in modo che fossero i giovani ad appassionarsi alla riscoperta di testi, di musiche e di valori che avevano pervaso il mondo dei nostri avi e che, inevitabilmente, avevano condizionato nel bene e nel male le successive generazioni. Per questo era necessario tenere conto dei loro gusti, del loro senso estetico e della loro cultura musicale.
Sempre nel 1970 il gruppo corale si costituisce in associazione e assume il nome de "La Figlia di Jorio" dall'omonimo e celebre quadro di F.P. Michetti, per il cui personaggio femminile l'artista francavillese si era ispirato ad una giovane donna di Orsogna, Giuditta Saraceni. In effetti il costume indossato dalla donna raffigurata nel quadro era quello tipico delle contadine di Orsogna.
Il coro continua a conseguire successi di pubblico e di critica in Italia e all'estero.
Da ricordare il primo premio al Concorso Nazionale di Caltanissetta nel 1977, nonché le numerose esibizioni in Paesi come Stati Uniti, Argentina, Germania, Francia , Belgio, Svizzera, Spagna, Portogallo, Ungheria.
Il coro si distingue, inoltre, anche nel campo più prettamente sociale e culturale promuovendo e partecipando a interscambi e gemellaggi con comunità sia italiane che estere: con Everett Mass. (USA), Rosario (Argentina), Pirmasens (Germania), Bortigali (Sardegna) e altri.
Nel 1996, in occasione delle manifestazioni per il 75° anniversario di fondazione, il Coro opera una importante svolta proponendo i suoi canti “in concerto”, accompagnati da una orchestra di archi: felice connubio tra una elevata esecuzione tecnica e una sobria quanto godibile orchestrazione, senza travisamento alcuno dello spirito informatore dei suoi canti.
Una seconda svolta, altrettanto importante, viene realizzata in vista del Giubileo del 2000 con l’intento di coniugare il canto popolare e i valori evangelici insiti nella nostra cultura tradizionale e nei genuini sentimenti della gente d’Abruzzo, alla riscoperta di un patrimonio di umanità da tenere sempre presente per un riannuncio del Vangelo.
Il 12 novembre 2000, in occasione del Giubileo del mondo agricolo, il coro è ammesso a partecipare alla Santa Messa celebrata da S.S. Giovanni Paolo II sul sagrato della Basilica Vaticana ed a eseguire i canti liturgici.
A chiusura delle manifestazioni per l'85° anno di fondazione, il 29 e 30 dicembre 2006 il coro ha presentato lo spettacolo "Abruzzo: radici profonde" di Franco Potenza con accompagnamento di orchestra di archi diretta dal M° Paolo Stefano che ha curato anche l'orchestrazione dei brani. Attraverso i canti, le poesie, le musiche si ripercorrono frammenti di quella che era un tempo la vita dell'uomo abruzzese, vita scandita dal susseguirsi delle stagioni e dei lavori ad esse legati.