In questo spazio dedicato alle donne della musica popolare italiana, oggi abbiamo scelto di raccontarvi del lavoro e della ricerca sul campo condotta a partire dalla fine degli anni ’60 da Graziella Di Prospero, un’artista poliedrica nata a Sezze (LT) e vissuta per molto tempo a Roma.
Il suo lavoro di ricerca sul campo nasce quasi come un’evoluzione logica dei suoi interessi e delle sue attività di giornalista e scrittrice, che la portano in modo naturale ad indagare, esaminare e studiare le diverse facce di un problema fino a scavarne le radici.
Partendo da questo presupposto e interessata a scoprire e studiare le tradizioni popolari italiane con particolare riferimento alla Regione Lazio, si dedica, a partire dai primi anni Settanta, a ricercare sistematicamente sul campo frammenti e versi di canti popolari legati alle tradizioni contadine del territorio, al fine di giungere ad una maggiore conoscenza e comprensione del patrimonio etnologico e musicologico dell’area.
La Di Prospero è validamente accompagnata in questo lavoro dal suo compagno, il fumettista Giorgio Pedrazzi.
Graziella si è contraddistinta soprattutto per il suo modo di essere, per la forza di una donna anticonformista che ha saputo opporsi alle logiche comuni con una prova della capacità artistica e interpretativa di chi ha a cuore le proprie origini.
Prese parte attiva del gruppo di lavoro sulle tradizioni popolari della sezione Culturale Centrale del P.C.I. , coordinato da Sergio Boldini, con le adesioni e le collaborazioni di artisti quali: Caterina Bueno, Omar Calabrese, Maria Carta, Gilberto Giuntini, Enzo Gradassi, Ivo Lisi, Paolo Natali, Giorgio Pedrazzi, Eliana Pilati, Alberto Sobrero, Renato Sitti, Antonio Uccelli.
Con alcune delle donne aderenti a questo gruppo di lavoro Gaziella Di Prospero fu emblema e simbolo della lotta in difesa dei diritti delle donne, e in diverse occasioni fu chiamata a partecipare con alcuni dei suoi brani alle feste popolari organizzate dai movimenti di protesta. In occasione dell'evento di cui vi alleghiamo la locandina le fu chiesto a ciascuna di loro di presentare un brano sulla figura ed il ruolo della donna nella società culturale, i brani scelti tra quelli presentati dalla Di Prospero, furono ben tre tra cui "LA CECILIA": storia di una donna che per amore del marito condannato a morte, decide di concedersi ad un capitano in cambio della libertà del suo amato. Nonostante il suo gesto, la condanna sull'uomo fu eseguita, e la bella Cecilia decise di togliersi la vita.
Per lo stesso motivo nel 1989 la Di Propsero fu chiamata ad intervenire a Los Angeles, tra le artiste più rappresentative delle tradizioni popolari italiane.
Il suo lavoro e la sua ricerca hanno assunto un significato particolare soprattutto nelle modalità di divulgazione del materiale registrato spesso consentendo, durante i recital e nelle apparizioni televisive, l’irruzione sul palco di autentici musicisti popolari quali: zampognari, contadini, pastori, autentici detentori del patrimonio popolare musicale intangibile.
Tra i suoi lavori ricordiamo i dischi documento:
- Tengo no bove se chiamo Rosello (Marzo 1975);
- AEIOU, alla scola ‘n ci voglio ì più (Luglio 1976);
- In mezzo al petto mio ce stà ‘n zerpente (Ottobre 1978);
Massima parte delle registrazioni sono state trascritte nella raccolta: “Itinerario della memoria, Una ricerca di canti, detti, proverbi, testimonianze della tradizione popolare del Lazio”. Da ricordare con assoluto orgoglio e a conferma di un continuo lavoro di ricerca il film per RaiTv3 Itinerario della memoria (1980) e la trasmissione radiofonica targata Radiotre Sezze-La Passione raccontata dai protagonisti. Religiosità Popolare, Canti e Testimonianze sulla settimana santa . Di cui la Di Prospero è stata autrice, mentre il suo compagno, il fumettista Giorgio Pedrazzi, ha collaborato alla stesura dei testi (1977).
Diversi sono gli artisti ed i gruppi di musica popolare che si sono ispirati al suo lavoro tra questi riproponendo e riattualizzando alcuni dei brani incisi dalla Di Propsero. Tra questi: I Canusìa, Banda Jorona, Mantice, Lavinia Mancusi, ed altri .
Tag: Banda Jorona Canusia giorgio pedrazzi Graziella Di Prospero lavinia mancusi Lepini Mantice musica popolare italiana Regione Lazio
[social_share_button]