La campana è uno strumento musicale, appartenente alla classe degli idiofoni, a percussione a battente; nelle campane da chiesa il suono è prodotto generalmente dalla percussione di un pendolo di ferro dolce detto batacchio sulle pareti interne della campana stessa.
Per quanto riguarda lo strumento occidentale (introdotto in Europa dall'Impero romano d'Oriente), è solitamente in bronzo, utilizzato nel mondo cristiano per scandire il tempo dai campanili delle chiese o come richiamo per funzioni, particolari ricorrenze o eventi riguardanti la comunità, e viene suonato dai campanari.
Il modello organologico "campana" è diffuso in moltissime culture, a partire dalla preistoria. Sembra che le più antiche campane, così come oggi le intendiamo nel mondo occidentale, risalgano alla Cina di alcuni millenni prima di Cristo. Secondo una leggenda, la campana con batacchio interno sarebbe un'invenzione italiana: sarebbe stata introdotta da san Paolino vescovo di Nola nel V secolo. In ogni caso, solo nell'VIII-IX secolo le chiese e le pievi incominciano ad essere dotate di campane e sorgono i primi campanili, diffusi sempre più dopo il Mille. Col tempo si va affinando anche l'arte dei fonditori e le differenze di suono fra un paese e l'altro.
Ogni campana collocata su un campanile è dedicata ad uno o più Santi e reca fregi e decori a tema. Sulle campane sono spesso presenti iscrizioni in latino o nella lingua del paese in cui la campana è fusa, riguardanti l'anno di fusione, il nome del fonditore e di coloro che hanno contribuito alla fusione di quel bronzo con offerte volontarie.
San Paolino vescovo di Nola è considerato, come dicevamo, il patrono dei suonatori di campane insieme a Santa Barbara e a San Guido di Anderlecht, patrono dei campanari e sacristi (molto spesso si usava definire il sacrista come "campanaro", anche se i campanari veri e propri venivano ordinati, come i moderni diaconi, e facevano parte degli ordini minori assieme ai sacristi). Patrona dei fonditori di campane è invece Sant'Agata di Catania.
Nella civiltà rurale le campane hanno sempre avuto il compito di suonare all'arrivo dei grossi temporali o della grandine, nella speranza di allontanarli e quindi di salvare i raccolti; nelle tante preghiere scritte sopra le campane si trovano spesso queste formule: "liberaci, o Signore, dalla folgore e dalla tempesta" oppure "lo spirito delle tempeste si allontani" oppure "piango i defunti, fuggo i temporali ed onoro le feste". In qualche paese del nord Italia, è ancora in vigore l'uso di suonare una o più campane per allontanare la grandine dai raccolti.
In Italia sono presenti alcuni musei dedicati all'arte campanaria, spesso nati dalle botteghe dei fabbricanti, ma non solo. Al primo posto il Museo internazionale della campana ad Agnone, in Molise che con merito della Pontificia fonderia “Marinelli”, sopravvissuta alle dinastie dei laboriosi campanari di Agnone - dall’anno mille si tramanda di padre in figlio la tradizione della fusione delle campane.
Per realizzare una campana, ad Agnone ancora oggi si usano le stesse tecniche dei maestri del medioevo e del rinascimento. Un’arte non facile: questione di spessore, di peso, di diametro, di altezza. Il ciclo di lavorazione di una campana varia da trenta a novanta giorni. Se ne collauda il suono rilevandone la tonalità con diapason e apparecchi speciali. In altri reparti la campana viene completata dal battaglio, costruito proporzionalmente al suo peso.
In Italia, dal 1960, si svolge annualmente il Raduno nazionale dei suonatori di campane, dove vengono mostrate le principali tecniche di suono delle diverse regioni, tenutosi quest'anno a Verona a Giugno.
In Italia e nel mondo i campanari (suonatori di campane) si sono organizzati in associazioni al fine di promuovere e salvaguardare la loro antichissima arte. Infatti nel 2012 viene firmato l’Atto costitutivo e lo Statuto della “Federazione Nazionale Suonatori di Campane” che riunisce sedici Associazioni campanarie italiane.
https://youtu.be/X_G7KFmkiWI
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