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​Luisa Ronchini: con lei si conserva la memoria del canto popolare

Luisa Ronchini: con lei si conserva la memoria del canto popolare

 

Un registratore, passione, tenacia e una curiosità che non venne mai meno: queste le armi di Luisa Ronchini che girava per le strade venete per incontrare gli anziani, pescatori, chiunque ricordasse una canzone, una storia, un motivo da canticchiare.

Verso la fine del 1964 assieme a Gualtiero Bertelli con i materiali raccolti diede vita al Canzoniere Popolare Veneto; a loro si aggregò l'anno successivo Alberto D'Amico, col quale allestirono lo spettacolo Tera e aqua, dal quale fu inciso il disco Addio Venezia addio.

Nel ’65 incise il suo primo disco “Nineta cara”, con l’accompagnamento del chitarrista Franco Baroni.

 

 

Frequentava un gruppo anarchico che in quegli anni gestiva una libreria e galleria d’arte, “Internazionale”. Proprio in libreria ha conosciuto i primi dischi di canto sociali come quelli di “Italia Canta” del gruppo Cantacronache di Torino e i Dischi del sole del Nuovo Canzoniere Italiano.

Luisa Ronchini aveva già raccolto canzoni antiche come Peregrinazioni lagunari, canti di lavoro come I batipali o Tiorte i remi e voga ma anche canzoni di protesta come Le impiraresse o contro la guerra come Addio Venezia addio, impedendo che andassero perdute per sempre.

 

 

Nata a Bergamo nel 1933, dopo una lunga permanenza a Bolzano era approdata in laguna all'inizio degli anni Sessanta, lavorando come ceramista.

Di lì a pochissimo avrebbe iniziato la sua attività di raccoglitrice e straordinaria interprete di canti popolari veneziani.
Assieme a Bertelli e D'Amico furono molti, gli amici e le amiche che condivisero con lei l'esperienza del Canzoniere Popolare Veneto, come Linda Caorlin e Rosanna Trolese, e più in generale la stagione della riscoperta e della reinterpretazione del canto popolare e politico italiano degli anni Sessanta e poi Settanta, come Margot Galante Garrone cantautrice del Cantacronache e autrice delle musiche di Re Orso, su testi di Arrigo Boito, interpretato proprio dalla Ronchini fino alle più giovani interpreti delle sue canzoni come Beppa Casarin, Sandra Mangini e Angela Milanese.

Il Canzoniere Popolare Veneto, di cui Luisa Ronchini fu l'anima e la forza, seppe non solo mantenere vivo il ricordo musicale di un popolo, ma diede nuova linfa alla musica veneziana con nuove canzoni, come Nina di Gualtiero Bertelli o Giudecca di Alberto D'Amico. Con i suoi compagni di viaggio o con altre formazioni, la Ronchini portò la musica popolare veneziana sulle piazze d'Italia ma anche nei teatri.
Luisa Ronchini cantò in pubblico l'ultima volta nel 1993, in occasione del centenario della nascita della Camera del Lavoro di Venezia.

 



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