Ambrogio Sparagna e il repertorio dedicato a Don Peppe Diana
Ambrogio Sparagna: la religione cattolica, i canti della tradizione di fede del sud profondo, dell’Appennino centrale e delle comunità contadine sono parte integrante delle sue produzioni. Ed è così che Ambrogio Sparagna ha messo in piedi un repertorio dedicato a don Peppe Diana col quale sta tenendo concerti in quella terra martoriata che è l’agro aversano, seguendo le orme, le parole, il monito del parroco di Casal di Principe ucciso nella sua canonica a marzo del 1994. E sono concerti che hanno uno scopo preciso, non dimenticare, e hanno voci indimenticabili, come quella di Peppe Servillo.
La “prima” del concerto fu pensata per una data speciale, il 19 marzo del 2020 ma c’era la pandemia, stare insieme come accade ogni anno dal 1995 a Casal di Principe, era impossibile. Si è dovuto attendere il 24 aprile 2022 per il debutto, ad Aversa con Peppe Servillo, appunto. Concerto molto applaudito, altrettanto sentito, con dentro tanti messaggi sociali e civili ma saldamente ancorato ai concetti cattolici, al mistero della nascita di Cristo, alla morte e resurrezione uniti a composizioni originali sulla vita di don Peppe.
“E un progetto cui tengo molto, lo abbiamo presentato per la prima volta nel Duomo di Aversa ad aprile e ora si sta concretizzando il tour in nome di don Peppe Diana, la musica può fare molto, la musica unisce. E poi fare questa cosa con Peppe (Servillo ndc) è davvero straordinario”, dice Sparagna, reduce dalla consegna del Premio Caruso 2022 che gli è stato attribuito proprio in ragione dell’impegno messo in campo per la diffusione della musica popolare e di tutti i messaggi che essa si porta dietro. Il 3 settembre “Per don Peppe Diana” approda a Santa Maria Capua Vetere per quella che è già una delle tappe più importanti, in compagnia dell’Orchestra Popolare Italiana”. Lo spettacolo fonda sulla elaborazione in musica di scritti, commenti evangelici e ricordi della vita pastorale di don Diana, a partire dalla frase rimasta per sempre impressa nella “rivolta” contro la camorra e contenuta nella lettera inviata a Natale del 1993, “Per amore del mio popolo non tacerò”.
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