Sdegno e proteste per “U Latitanti” di Teresa Merante, dalla Notte della Taranta ai Sud Sound System
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La cover story di #foolkmagazine478 è “Dolcissime Radici”, opera prima solista di Giovanna Carone, con gli arrangiamenti di Leo Gadaleta e la partecipazione, tra gli altri, di Guido Morini, Roberto Ottaviano, Mirko Signorile e Vince Abbracciante. Abbiamo raggiunto la cantante barese, la quale racconta questo disco che spazia dal Trecento alla musica barocca fino a toccare la canzone d’autore contemporanea. Nella pagina world ci occupiamo dell’antologia di 4 CD “Songbirds. Albanian Music from 78s 1924-1948”, curata dal vincitore di Grammy Christopher C. King. Con “Meeting” entriamo nel mondo musicale anatolico-caucasico dell’A.G.A. Trio. C’è, quindi, “The Call Within” del pianista armeno Tigran Hamasyan, di cui proponiamo anche la cronaca del suo live in streaming per l’EFG London Jazz Festival. Restando in Gran Bretagna, parliamo di uno dei dischi folk migliori del momento, “Wrackline” di Fay Hield. Torniamo in Italia per “Camaleonte Gitano” realizzato dalla cantante piemontese Cristina Meschia. La Lettura della settimana dà spazio ad “Amore, morte & rock’n’roll. Le ultime ore di 50 rockstar, retroscena e misteri” di Ezio Guaitamacchi, mentre sul versante jazz recensiamo il nuovo lavoro di Elina Duni, “Lost Ships”. Doppia recensione, poi, con “Baritune (A baritone guitar journey)” e “Leave The Thorn, Take The Rose”, le due recenti incisioni del virtuoso della chitarra baritona Filippo Cosentino. Concludiamo con Luca Aquino sul palco di Bari Jazz Festival ritratto da Valerio Corzani.